18 mag 2021

Bagni d’artista

Quando i servizi igienici incontrano l’arte

Spesso la società tende a considerare i bagni come luoghi correlati alle deiezioni umane, contesti sporchi, poco igienici e addirittura volgari, trascurando quanta importanza abbiano avuto i servizi igienici nel corso della storia dell’uomo.

Da Duchamp a Oldenburg fino ad arrivare a Cattelan, i servizi igienici, i water, gli orinatoi, hanno sempre svolto un ruolo di rilievo nel mondo dell’arte. Nel corso degli anni numerosi artisti hanno “celebrato” questi elementi del nostro vivere quotidiano, stravolgendone l’immagine, le forme e i materiali, fino a renderli preziosi componenti di arredo. La famosa opera “America” di Maurizio Cattelan è un classico esempio della celebrazione dell’opulenza statunitense: un water d’oro il cui valore è lievitato fino a circa 4 milioni e mezzo di euro dopo che l’opera, regalata a Donald Trump dall’artista, è stata rubata.

Cattelan è solo l’ultimo tra gli artisti ad aver reso omaggio al wc, prima di lui troviamo Marcel Duchamp nel 1917, poi John Bratby nel 1955 che hanno sconvolto orinatoi e water per renderli oggetti artistici. L’opera “Fountain” di Duchamp era una delle prime installazioni della corrente artistica “Ready Made”, un processo in cui l’artista utilizza un oggetto di uso più o meno comune e lo ricolloca nel contesto artistico privandolo del suo valore utilitaristico. Al tempo questa opera d’arte non fece che creare scandalo e scompiglio.

Oldenburg, dal canto suo (Soft Toilet, 1966), prese un wc e non solo lo convertì in un materiale molto simile alla plastica morbida, ma lo “sgonfiò” per privarlo della sua funzionalità, fino a farlo diventare un oggetto simile ai giochi da mare che usano i bambini in spiaggia.

Qual è la sottile linea che divide il concetto di “sporco” e di “artistico”? Sembra un paradosso, un principio difficile da inserire soprattutto nei tessuti urbani moderni, dove ci si trova spesso a nascondere tutto ciò che consideriamo “brutto”: le facciate delle case in ristrutturazione, gli angoli degradati della città, i percorsi malandati, i bagni pubblici, mentre invece il bello è in chi guarda, ma soprattutto in chi concepisce gli oggetti urbani. Non ultimi i bagni pubblici che, per quanto bistrattati, rappresentano un elemento essenziale per chi la città la vive quotidianamente.

Ancora oggi, nonostante l’impegno di grandi artisti, la società moderna non sembra pronta a superare la linea che divide il concetto di “sporco” da quello “artistico”. Molte persone continuano a nascondere tutto ciò che considerano “brutto”: le facciate delle case in ristrutturazione, gli angoli degradati della città, i percorsi malandati, i bagni pubblici.

Noi di PTMatic ci mettiamo alla prova con inventiva e spirito critico per regalare una nuova prospettiva gli oggetti urbani, come i bagni pubblici che, per quanto bistrattati, rappresentano un elemento essenziale della vita quotidiana.

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